sabato 21 luglio 2007
DALANDAZDAG
..la strada che conduce da Ulaanbaatar a Dalandazdag ai margini sud orientali del deserto del Gobi e' lunga 650 km e con le pioggie di luglio si e' trasformata in un enorme interminabile palude..
Sbaglio la pista due volte ma al terzo tentativo imbocco quella buona, giusto un ora prima che il GPS mi abbandoni definitivamente totalmente pieno d'acqua..
..il primo giorno me la cavo abbastanza bene ma il secondo le forze mi vengono a mancare, troppo faticoso guidare in queste condizioni, sono stanco, a volte impiego anche due ore a liberare la moto dal fango..
..cado due volte ma la terza e' quella fatale, sbatto con la faccia sul cupolino, bocconi sul terreno un liquido caldo e dolce mi invade la bocca.. ho il labbro superiore spaccato il due a giudicare ad occhio mi servirebbero almeno 2 punti e la spalla sinistra deve essere slogata, mi tornano in mente le parole di Dominique incontrata qualche giorno prima "sei nato nell'anno del cane e come un cane sei fedele alle tue decisioni, in qualche caso anche fino alla morte", desisto dal raggiungere il Gobi..
..non so dove mi trovo e chiedo ospitalita' in una ger, Oiun una ragazzina di soli 14 anni si prende cura amorevolmente di me ponendomi un impasto su tutta la bocca (dall'odore deve essere fatto al 99% con merda di capra) e a notte fonda quando ritorna il padre, discendente in linea diretta di Gengis Kahn, con una ginocchiata mi sistema la spalla, ho creduto che mi avesse strappato il braccio..
Il giorno dopo, sempre con l'aiuto di Oiun, cerco di sistemare la moto, all'appello mancano 2 fendinebbia, 1 freccia, il cupolino l'ho spaccato con la bocca, il GPS non da segni di vita e la bussola che avevo nel taschino e' completamente frantumata..
..rimango con loro 2 giorni cercando di darmi da fare nella mungitura delle capre ma il terzo mi sento in forze e me ne parto, fanculo anche le parole di Dominique, punto ancora verso il deserto del Gobi..
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6 commenti:
caro simone, sto leggendo un libro di un viaggio straordinario. Un uomo, un cane e le montagne afghane. Le immagini dei viaggiatori si sovrappongono...
Ti auguro salute e fortuna e ti abbraccio con tutto il mio affetto e ammirazione incondizionata. Ho fiducia in te
lu
simone.... spero tu riesca a rimetterti in sesto il prima possibile.... la moto sono sicura che riuscirai in qualche modo a sistemarla. Hei lo sai che è quasi arrivata l'ora di tornare a casa? ehehehe. Ma sei sicuro che fosse proprio cacca?. Un bacio con affetto Carla.
avanti sempre Vecchio Pirata!
Mi ero insospettito sul fatto che il blog non veniva alimentato da Te ecco ora si comprende.
Naturalmente sono ovvie le avvertenze e da buon ficcanaso Ti sostengo nell’andare avanti.
Forse quella crema per il labbro era un tonificante per l’intervento successivo, lo possiamo giustificare cosi’….sigh.
Ho slogato anch’io la spalla ma a differenza Tua con un colpo di bracciata in un fiume e’ rientrata con un dolore urlante, dopo la terapia e’ stata 15 giorni all’equatore con zaino da 15 Kili in spalla…….
Ora non pensare di scendere con la Tua amante a due ruote all’equatore cerca una piu’ piacevole soluzione .
Mi chiedevo sempre come Ti colleghi al blog? Oramai anche le ger non sono + quelle di una volta sono state connesse anche loro?
Al
Simone, vanti senpre. Olun, Kako e tanti altri xè drio spetarte.
prima de partir par ogni viagio te go sempre dito: "se te ghe problemi ciamame che rivo torte ovunque te sia". a me promessa resta confermà. ma no te ghe ne bisogno gnanca deso!
FORTE COME UN LEON!
el gobi te speta!
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