lunedì 23 luglio 2007

..PERDUTI..



..sveglia all'alba e si procede in direzione nord-est, un ultimo sguardo alle dune e poi via con il vento in poppa, dopo 40 km faccio presente a Kurt che ha la catena lenta e ci fermiamo a tirarla, lasciamo andare i 6 veicoli in testa ed aspettiamo Suke alla guida del veicolo scopa sempre in coda al convoglio, e' lui che ha tutte le valigie e gli attrezzi. L'operazione richiede mezz'ora dopodiche' ripartiamo subito a raggiungere gli altri, dopo 25 km non li abbiamo ancora raggiunti, per evitare di perderci ci fermiamo ad aspettare Suke, lui sa la strada ma dopo mezz'ora di attesa Suke non compare all'orizzonte.. quattro giorni dopo verremo a sapere che aveva preso una scorciatoia per raggiungere gli altri. Aspettiamo un altra ora ma niente, decidiamo di adottare la regola di quando ci si perde, si ritorna all'ultimo posto dove si era stati insieme ovvero dove avevamo tirato la catena. Facciamo due conti, non si accorgeranno di averci perso prima di due ore (quelli davanti credono di averci dietro e Suke crede di averci davanti), altre due ore per venirci a prendere significa che dovremmo attendere almeno 4 ore. Il cielo si si fa plumbeo e dopo mezz'ora scende una pioggia torrenziale, noi in pedi come due imbecilli che non sappiamo dove andare a ripararci.. attendiamo fino a sera ma non passa neanche un veicolo, solo un grosso fuoristrada francese che ci dice che i due fiumi piu' a est sono spaventosamente ingrossati causa della pioggia e se attendiamo qualcuno da quella parte non sara' in grado di arrivare nessuno prima di due giorni. Rimaniamo esterrefatti, bloccati in mezzo al deserto del Gobi senza acqua, benzina, mappe, cibo.. niente di niente, tutti i nostri averi sono nei veicoli del convoglio! Quando scende la notte lasciamo una moto sulla pista, visibile nel caso qualcuno ci venga a cercare ed una freccia fatta con i sassi ad indicare la direzione dove ci siamo spostati, cerchiamo rifugio in una ger. Mentre si beve latte di cavalla appena munto facciamo un piano per il giorno dopo, domani si parte e si torna indietro lungo la strada dove siamo venuti. Dirigendoci verso il villaggio piu' vicino dove troveremo benzina si procede a vista, si raggiunge una ger e indicando su di un pezzo di carta il nome del villaggio da raggiungere, il proprietario indica un altra ger appena visibile all'orizzonte, la ce ne verra' indicata un altra, cosi' fino al villaggio. Cerchiamo di guadare i fiumi piu' a monte possibile ma l'operazione richiede ore, si fa passare una moto e poi un altra, il fango ci attanaglia senza sosta ma al tramonto siamo al villaggio. Una signora australiana ci regala 100 dollari e compriamo un liquido maleodorante che spacciano per benzina, Jucerday e' recalcitrante a bersi quella roba ma non c'e' scelta, con un telefono satellitare di un tedesco mandiamo uno sms al gruppo informandoli della nostra decisione; ci vediamo alla capitale appena possibile, noi stiamo bene. Tentiamo la risalita verso nord, e' l'unica pista che credo di ricordare, quella fatta all'andata, senza mappe e gps non abbiamo alternativa. Individuo la pista quasi subito, quello che all'andata era fango ora si e' trasformato in pietra ma quello che era terra e' diventata sabbia fine come il talco, mentre la moto di Kurt galleggia bene Jucerday con il suo peso tenta sempre di sprofondare, faccio i 650 km da Dalanzagdad fino ad Ulaanbaatar quasi sempre in piedi. Dopo 4 giorni siamo ad Ulaanbaatar, Kurt riabbraccia la moglie Anita in lacrime, io da lontano, commosso ed un po' imbarazzato rimango a guardare mentre picchietto con le dita sul serbatopio della moto.
Anita mi ringrazia per aver riportato indietro Kurt, io le dico che il merito e' stato di entrambi, quello che non le dico e' che avrei desiderato anch'io qualcuno ad attendermi quel giorno..

5 commenti:

tre-menda ha detto...

Hei Simo, che dici? Noi ti stiamo aspettando e abbiamo voglia di rivederti presto!
Abbi sempre cura di te. Un abbraccio.

Kirikù ha detto...

Ciao Simone! Accidenti che momenti!
Alle volte tenacia e testardaggine camminano su strade parallele ;) Abbi cura di te!
Ti aspetto per la cena a Trieste!

Kirikù

Unknown ha detto...

Forse per un momento perduto, ma hai ritrovato sensazioni perdute da tempo.
Complimenti!!!!!
Come altri Tuoi amici anch'io Ti invito a avere cura di Te, quindi semplicemente, goditi qualche giornata dopo i duri e stremanti rientri.
I deserti hanno un calibro diverso e per questo unici.
Una poderosa pacca sulla spalla ancora bella impolverata e un abbraccio.
Alfonso

STRAVENETO ha detto...

te faso mi e feste co te torni ndrio, omo co i cavei in stie pontega! ahahahaha
te torni ora de sentir el profumo de mosto o co cusinemo i maroni?
basi basi basi

Anonimo ha detto...

ciao ragazzino..... non vediamo l'ora che torni.... ti decidi o no?....ehehehhehehe ti voglio bene....un abbraccio e un bacio
carla