martedì 3 luglio 2007

IRKUTSK



1.200 km di taiga separano Krasnoyarsk da Irkutsk.

A Krasnoyarsk incontro Mikel, motociclista basco diretto a Vladivostok dove poi prendera' un traghetto che lo portera' in Corea del sud e da li proseguira' via aerea (con moto al seguito) per il Canada. Ci diamo appuntamento da qualche parte ad Irkutsk, lui decide di fare la traversata in due giorni, io chiaramente sono piu' furbo e decido di farla in un giorno solo! Parto il giorno seguente alle 10 del mattino, l'asfalto e' incredibilmente buono e decido di aumentare una tacca sull'acceleratore, i primi 300 km volano in un baleno, dopo due ore e mezzo ho gia' fatto un quarto di strada! Poi pero' l'asfalto sparisce nel nulla, la carreggiata si trasforma in due profondi solchi, al primo che incrocio chiedo per quanto ce n'e' ancora di questo trambusto -tristo' kilometra- ..300 km!? Non ci credo anche se so che e' vero, dopo 6 ore sono ancora che salto su quelle buche infernali e comincia a piovere, e' la ciliegina sulla torta. Alle otto di sera, una volta ritrovato l'asfalto, un minuscolo hotel spunta dal nulla e decido di fermarmi, raggiungero' Mikel con un giorno di ritardo. Quando apro la porta d'ingresso sembra di essere nella sala d'attesa della stazione di Bombay, adulti e bambini strillanti accalcati che aspettano per avere una camera ma solo pochissimi di loro l'avranno, cerco di impietosire la ragazza alla reception e le chiedo se per lo meno posso stendere il sacco a pelo da qualche parte ma non acconsente, siamo veramente in tanti non ci stiamo piu'. Rim0nto in sella e decido di proseguire, dopo tre ore il sole se ne va e i rimanenti 600 km li faccio di notte sotto una pioggia che non ne vuole sapere di smettere. Arrivo in citta' che albeggia dopo 18 ore di moto, l'hotel piu' lussuoso non me lo toglie nessuno oggi, costi quel che costi! Li passo tutti al setaccio, neanche una stanza libera, neanche a pagarla oro.. Un tassista mi indica un ostello, non sara' un gran che ma vale la pena di provare, quando vedo l'ingresso mi crollano le braccia, manca solo la scritta "lasciate ogni speranza o voi ch'entrate". Hanno ancora un letto ma in una camerata da 12, mentre sistemo le mie cose una testa si alza da un fagotto di coperte, e' Mikel! -ciao amico mio, allora ce l'hai fatta, ormai non ci speravo piu..- e mi abbraccia..

1 commento:

Gianluca Busato ha detto...

Simone, sai che quando ti vedo devo sempre aprire un atlante per capire dove sei stato. Stavolta non aspetto che torni e voglio vedere dove si trova e cos'é Irkutsk (sperando di non diminuire la componente poetica dei tuoi racconti).